Segnalazioni

"Lasciato per ore al Pronto Soccorso tra i contorcimenti di dolore"

Sono indignata. Non saprei come cominciare a raccontare l’accaduto se non con l’indignazione. Ieri mio marito , 42 anni, ha avuto una colica renale, prima volta ( e spero ultima). Urlava dal dolore e abbiamo dovuto chiamare il 118. Alle 15.32 ha avuto accesso in pronto soccorso. Gli viene chiesto di andare in bagno e riempire un vasetto con l’urina. Sia chiaro, non stava in piedi e aveva spasmi continui dal dolore. Abbandonato in bagno a far da solo, uscito dal bagno e da solo a cercare a chi consegnare il barattolo. Appena arrivo io in pronto soccorso, viene portato con il termometro in sala d’attesa, dove mio marito si butta a terra e si contorce dal dolore. Chiedo un lettino che gli viene dato e viene portato in sala d’attesa. Gli viene data una tachipirina 1000 per il dolore, acqua sporca sarebbe stato uguale. I dolori lancinanti continuano e anche i suoi contorcimenti. Per farla breve, alle 21.00 gli viene effettuato l’esame del sangue, e gli viene iniettato un antinfiammatorio, inutile ormai, il dolore, dopo 6 ore, stava svanendo da solo, lasciando mio marito sconvolto. Alle 22 ecografia. Alle 02.30 visita dal medico e dimissione. Quasi dodici ore di pronto soccorso per esami del sangue ed ecografia e ben 5 ore per un antinfiammatorio che ormai era inutile. È vergognoso e offensivo per la dignità umana. Non critico gli infermieri, seguiranno un protocollo. Ma se è così, che protocollo è? Quello del trattare gli uomini come bestie? Tanti articoli per vantarci delle operazioni in robotica, nel nostro ospedale all’avanguardia, ma, alla base, solo macerie. Un viso ben truccato, sotto però....


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