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"Buon giorno Maestro": l'amico ricorda Roberto Casadio ad un mese dalla scomparsa

Un ricordo sentito e un doveroso tributo a un illustre forlivese, un grande uomo e un pittore vero, purtroppo scomparso trenta giorni fa: il Maestro Roberto Casadio. “Buon giorno Maestro! Così veniva salutato, e così è: Maestro nell’arte, nella scuola, nella vita. Conosco Roberto, come artista, da tantissimi anni, attratto e affascinato dal suo stile personalissimo, dalle sue idee artistiche originali, dalla sua ricerca indipendente e sempre attuale. Franco Bertoni lo ha definito “aristocratico e febbrile manierista contemporaneo”, una sintesi perfetta.

La conoscenza della persona, invece, è più recente e risale alla realizzazione di una trilogia sul tema della paura ( convegno “False paure e coraggio vero”, mostra “Paura” e la “Giornata del coraggio e della memoria ) organizzata presso l’Itaer, la scuola dove insegno. Roberto ha contribuito, con modalità diverse, a tutti i tre momenti, calandosi spontaneamente con convinzione ed entusiasmo in una nuova realtà, come quella aeronautica, che lo stimolava e incuriosiva. E questa collaborazione mi ha permesso di scoprire la generosa disponibilità di una persona sempre aperta a nuovi incontri con tutti, ma soprattutto con i giovani perché desiderava che in ogni adulto potessero trovare qualcuno disposto ad aiutarli a crescere. Molti giovani ed ex giovani lo ricorderanno con affetto e riconoscenza per il suo essere sempre accogliente, per la sua capacità di intrattenere rapporti e intessere conversazioni, mai arrogante, ma affabile. L’affabilità di un parlare familiare che arrivava a tutti, senza scadere nella piacevolezza artificiosa, e che considera la conveniente quantità del parlare e anche dell’ascoltare. Un’affabilità che nasceva dal suo amore per l’umanità.

Nell’Agenda degli Artisti 2018 (Giacomo Lodetti Editore), accanto alla sua opera “Sole nel teatro”, è riportato questo commento di Roberto ”La verità è che bisogna credere nel proprio lavoro, senza fini e senza pretese, con la consapevolezza della propria onestà intellettuale, volgendo lo sguardo anche là dove altri girano la testa per non vedere”. Ecco, queste preziose parole dicono molto di Roberto, facendo trasparire altre due importanti qualità: il coraggio e la sincerità. Coraggio, che lo ha sempre accompagnato fino alla fine, nonostante la malattia, e lo ha contraddistinto nella sua attività artistica perché, anche per lui, la pittura, come la poesia, “ ha la capacità speciale di affacciarsi con coraggio sull’abisso “ (Franco Marcoaldi). E poi la sincerità, anzi di più la sua “schiettezza”, quell’aroma integro che ha il vino non mischiato, frutto di una personalità forte, di un’anima così pura, che allontanava da sé qualunque sospetto di dissimulazione, ipocrisia, infingimento, sempre fedele alla “religione del vero”.

Tutto ciò emerge con chiarezza anche nella sua arte senza trucchi, senza forzature, senza il cappello furbesco della provocazione fine a se stessa. Per una curiosa coincidenza, il giorno dopo la sua scomparsa, a un matrimonio, ho avuto l’occasione di ascoltare questo brano “Forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco” (Cantico dei Cantici), che mi ha subito colpito e suggestionato perché in quei versi ho rivisto Roberto: la sua forza, la sua passione, il suo “Inferno” così magistralmente dipinto per la “Divina Commedia” curata da Andrea Brigliadori (un altro grande forlivese), ma soprattutto il fuoco, che può essere veramente il simbolo della sua arte. Infatti, per l’importante mostra “Fuoco, Acqua, Aria e Terra”, esposta prima,nel 2018, al castello di Wewelsburg in Germania e poi presso la Fondazione Cà La Ghironda, al Centro Studi Didattica delle Arti di Bologna e attualmente a Casale Monferrato, il curatore Vittorio Spampinato ha affidato proprio ai quadri di Casadio il compito di interpretare e approfondire l’elemento “Fuoco”.

Alla cerimonia funebre è stato detto “Ora saremo più soli”. E’ vero, siamo più soli, sono più solo. Mi mancano veramente tanto: la sua “signorile amicizia”, le gradevolissime conversazioni, le sue idee e i suoi progetti (ne aveva ancora tanti), il non vedere “crescere” le sue creazioni. Fortunatamente ci rimangono le sue tante opere. Scriveva Friederich “L’unica vera sorgente dell’arte è il cuore”e io ne sono pienamente convinto perchè credo che l’arte si possa esprimere compiutamente solo se si avvicina al cuore. Con il suo stile originale, la sua maestria, le sue problematiche sociali ed esistenziali, Casadio ci riusciva con naturalezza e nei suoi quadri l’emozione si comunica con forza, arriva e si impone, chiaro segno che la sua arte è arte vera. E infine se è vero, ed è vero, che “L’arte è il grande stimolante della vita” (Nietzche), allora tutti noi siamo per sempre debitori agli artisti e dobbiamo ringraziarli. Grazie Roby. Che la terra ti sia lieve.

Prof. Massimo Merci Forlì, 02.02.2020


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