Segnalazioni

Il ricordo del sindacalista Pino Foschi, a un anno dalla morte

Ho in mano un volume di 448 pagine in cui decine di amici professionalmente ben qualificati ricordano a un anno dalla morte un loro indimenticabile Maestro. La M maiuscola è, in prefazione, scelta da uno di questi, cresciuto alla sua scuola negli Anni Sessanta nella Ferrara industrializzata: Patrizio Bianchi, attuale ministro della Pubblica Istruzione.  Il Pino cui il volume è dedicato è un forlivese vulcanico nelle idee come nelle opere: Pino Foschi. Nato a Forlì nel 1936, cresciuto nell’oratorio salesiano San Luigi, ove fondò - 1950-’51 - con don Stefano Cozzi i Cuccioli del basket nostrano: poi Fulgor, appena diplomato Perito chimico industriale si trasferì a Ferrara nel 1956, assunto nel Centro ricerche del Petrolchimico della Montecatini. Diverrà ben presto un leader sindacale CISL, attivo in progetti Fabbrica-scuola-quartieri, con ruoli provinciali e poi regionali.

Si laureerà due volte, in Sociologia a Urbino e Scienze politiche a Bologna, e fonderà il Centro documentazione e ricerche sindacali CDS che darà origine all’Annuario socioeconomico ferrarese, tuttora pubblicato. Collaborerà con l’Università, facoltà di Ingegneria, come titolare del corso di Organizzazione aziendale, divenendo anche responsabile del Centro ricerche Giulio Natta. Percorsi e accordi per l’inserimento lavorativo femminile, per l’alternanza scuola-lavoro, per nuove modalità di apprendistato e, in anni recenti, per un part-time in tandem tra anziani e giovani in ingresso lavorativo saranno al centro della sua attenzione creativa.

La biografia di Pino Foschi è a ben vedere quella di un giovane di famiglia cattolica, di condizioni modeste (con altri tre fratelli maschi, tra cui il missionario saveriano don Gino, morto qualche anno fa), ma con molta voglia di giocare le proprie carte in un’Italia in trasformazione e con problemi sociali sempre più complessi, sempre aiutando gli altri.  Atteggiamento che si può osservare anche nella foto che lo vede, nel 1950, incoraggiare un meno atletico suo coetaneo, Roberto Ruffilli, a praticare il nuovo sport - per Forlì - della pallacanestro.

Giovanni Tassani


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