Segnalazioni

Un impegno dei candidati in vista delle elezioni: la pressione fiscale

Tra qualche giorno saremo chiamati a votare per decidere chi dovrà essere il nostro nuovo Sindaco e che giunta dovrà guidare il nostro Comune fino al 2024. Per scegliere bene per il futuro, può essere utile riguardare, magari con un occhio un po’ critico, cosa è successo nel recente passato, così da cercare di evitare certi errori che hanno significato smettere di essere considerati “cittadini” ed essere tornati indietro (di secoli) a venir trattati solo come “sudditi” da spremere. Negli scorsi anni l’Italia, la nostra Regione ed il nostro territorio hanno vissuto un periodo decisamente critico: a fine 2018 il PIL italiano dopo un decennio di crisi era solo tornato ad essere sostanzialmente allo stesso livello che aveva ad inizio 2012 e così il tasso di disoccupazione. In questo contesto come si sono comportate le forze politiche che si sono succedute alla guida del nostro Comune ? Nel Comune di Forlì l’imposizione fiscale media per residente è tornata nel 2018 ai livelli che aveva nel 2012 … ma dobbiamo ancora capire quanto ci costerà, in termini economici, l’esperimento ALEA (in termini operativi lo verifichiamo quotidianamente). Il fatto è che mentre in questo periodo il PIL era sceso, la pressione tributaria imposta dal Comune di Forlì ai residenti è invece cresciuta e di molto (più sotto una disamina dettagliata dell’andamento). Il sostanziale gioco dell’oca che il Comune di Forlì ha fatto in questi 7 anni, ha rivelato che proprio mentre c’era la crisi chi è stato al potere, invece che ridurre gli oneri sui cittadini, ha pensato bene di tartassarci maggiormente. Non sarebbe allora il caso che noi cittadini pretendessimo dai candidati al ruolo di Sindaco per il prossimo quinquennio, un impegno forte a non far più superare alla pressione tributaria locale (cat.1 imposte e cat.2 tasse) il valore – già alto - di 430-440 € / residente ed a tenere sotto controllo ALEA che non porti a costi per i residenti nel Comune di Forlì superiori ad una soglia (18-20-23 milioni di euro complessivi) che i candidati devono comunicarci prima delle elezioni ? … e chi, se non i media locali, possono operare per ottenere e rendere pubblico questo impegno ?!?

Relazione (tutti i dati sono recuperati dai documenti approvati in Consiglio e riportati nel sito del Comune): Nel gennaio 2012 la maggioranza di allora (c’era la giunta Balzani) votava un bilancio di previsione pluriennale (2012-2014) che prevedeva una imposta patrimoniale sugli immobili di 40,9 milioni di euro ed una addizionale IRPEF sui redditi di 8 milioni di euro, con un dato medio di imposizione locale prevista di 435 € a residente. A consuntivo si arriverà, per l’anno 2012, a registrare entrate tributarie per 52,9 milioni di euro, quasi 2 milioni e mezzo in più rispetto ai 50,5 previsti ed un dato medio effettivo di 456 € a residente Era da poco iniziato il governo (centrale) dei tecnici (Monti & Co.) e gli esperti del Comune prevedevano consistenti tagli nei trasferimenti dello Stato centrale agli enti territoriali: nel bilancio erano state preventivate entrate per trasferimenti per soli 2 milioni di euro. A consuntivo i milioni che arrivarono furono invece 6. Nel gennaio del 2012 si prevedeva inoltre che per l’anno 2013, con l’introduzione della tassa sullo smaltimento dei rifiuti, quantificata in 17 milioni, si sarebbe arrivati ad una pressione tributaria da 591 € in media per residente, in crescita rispetto al 2012 e poi sostanzialmente stabile fino a tutto il 2014. Ma già nel gennaio 2013, in un aggiornamento del bilancio di previsione per 2013, 2014 e 2015, la maggioranza in Consiglio Comunale prevedeva per lo stesso 2013 che le entrate per l’imposta patrimoniale sugli immobili sarebbero potute crescere ad oltre 43 milioni (anche se eravamo in piena crisi ed il valore degli immobili o il loro numero non stava certo crescendo, quello che i cittadini avrebbero dovuto pagare sarebbe dovuto essere un 5-6% in più rispetto all’anno precedente). Anche in quella occasione, la motivazione principale che veniva addotta per giustificare l’aumento dell’imposizione locale era l’ulteriore riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato centrale. Nel bilancio di previsione si preventivò che sarebbero scesi a soli 5 milioni di euro (a consuntivo ne entreranno invece oltre 18). Ma non basta: anche dall’addizionale comunale sull’IRPEF la maggioranza pensa che si possa puntare ad ottenere un 5-6% in più di quanto stimato solo l’anno prima e per la tassa sullo smaltimento dei rifiuti viene addirittura prevista una crescita del 30% circa. Il totale di questi “aggiustamenti” fa salire l’imposta media per residente prevista per l’anno 2013 stesso a 652 € (+ 50% circa rispetto ai 456 € del 2012). Ma il disinteresse per il punto di vista dei cittadini non si limita al solo 2013: la maggioranza prevede anche che l’importo raggiunga i 660 €/residente nel 2014 ed i 672 €/residente nel 2015 (quasi il 70% in più rispetto al 2012). Il dato delle entrate tributarie a consuntivo per il 2013 sarà poi, nei fatti, pari a “solo” 60 milioni rispetto ai 75,7 milioni previsti nel gennaio dello stesso anno.

Miracolo ? Sì, ma del governo centrale che elimina la tassazione sulla 1° casa che a Forlì corrisponde a circa 14.5 milioni di euro. Il consuntivo finisce comunque per arrivare, includendo la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, a 515 €/residente, un 12 % in più rispetto al 2012. Il 2014 è l’anno delle elezioni e nell’ultimo bilancio preventivo, approvato a gennaio dello stesso 2014, forse per far sembrare più belli i conti della giunta uscente, si prevede, che l’imposizione arrivi fino a 718 €/residente (per un totale dell’ordine degli 83 milioni) e che il livello di tassazione cresca ancora nel 2015 (729 €) e nel 2016 (736 €). Il paradossale è che, nonostante si sappia che non c’è più l’IMU sulla 1° casa, non viene ridotto l’importo previsto per quella voce e viene comunque aggiunto in bilancio l’importo relativo alla TASI. A consuntivo si verificherà che, se non fosse stato per il mancato incasso dell’IMU sulla 1° casa, nel 2014 i proventi tributari (categoria 1 e categoria 2) avrebbero superato il preventivo; si arriverà comunque a quasi 72 milioni di euro, +20% rispetto al 2013, corrispondente a circa 620 €/residente. La nuova giunta (sostanzialmente dello stesso colore della precedente) sembra fortunatamente discostarsi da quanto era stato precedentemente dichiarato e, nel marzo 2015, intanto aggiusta le stime sull’incasso da IMU, stornando la componente relativa alla 1° casa. Questo fa sì che l’importo per tributi a carico dei cittadini si fermi a 655 €/residente, superiore di un 5% a quanto corrisposto nel 2014, decisamente inferiore a quanto previsto nel bilancio preventivo redatto nel 2014 che parlava di 729 €/residente, ma corrispondente ad un 50% in più di quanto si pagava nel 2012. La nuova maggioranza prevede che tale cifra rimanga immutata anche per 2016 e 2017 (… guardando il bilancio di previsione pluriennale, discusso e votato in Consiglio, viene quasi da chiedersi come mai lo Stato prescriva che si prepari una previsione triennale, se poi i politici locali si limitano a riportare, per gli anni seguenti, esattamente le stesse cifre previste per l’anno corrente). Da segnalare, comunque, il quasi + 10% del Tributo comunale sui rifiuti rispetto alle previsioni del 2014 e, soprattutto, il quasi + 40% per l’addizionale IRPEF (stimata a 11,5 milioni) in quanto portata all’aliquota massima. Il consuntivo, comunque, supererà i 76 milioni, con un + 6% rispetto al 2014 (anche perché, se da IMU, TASI ed addizionale IRPEF si incassano quasi 8 milioni in più dell’anno precedente, l’introito della tassa sui rifiuti si riduce invece di un 10% circa, smentendo le ottimistiche previsioni del marzo dello stesso anno). Il dato medio a consuntivo per il 2015 si posiziona così intorno ai 659 €/residente. Ad inizio marzo 2016 si aggiustano ancora i dati previsti per ICI, IMU e TASI negli anni precedenti, arrivando a prevedere che siano solo 34,7 i milioni di euro da considerare per queste voci. Diventano invece 2,2 (rispetto ai precedenti 1,7: +30%) i milioni di entrate previste per l’imposta comunale sulla pubblicità e, soprattutto, 25,7 (rispetto ai 23,3: + 10%) i milioni di euro per la tassa sui rifiuti. Il dato complessivo porterebbe ad un esborso dei cittadini di circa 630 €/residente, teoricamente in riduzione rispetto all’anno precedente. A conti fatti, invece, si scoprirà che non solo il contributo dei residenti non cala, ma, anzi, che le entrate arrivano addirittura a quasi 81 milioni rispetto ai 74 previsti ed il “contributo” medio richiesto per ogni Forlivese arriva a 692 € (+10% rispetto al preventivo, + 5% rispetto all’anno precedente). In leggero calo sono le previsioni relative al 2017 aggiornate nei primi mesi dell’anno. Una correzione dei dati di ICI, IMU e TASI (che arrivano complessivamente a 32,6 milioni, mentre nel 2016 il consuntivo era stato di 35,2 milioni), una contrazione dell’addizionale IRPEF (10,8 rispetto agli 11,4 preventivati precedentemente) ed una nuova – lieve - crescita dei tributi sui rifiuti – da 25,7 a 25,9 milioni – portano il dato medio complessivo al valore di 610 €/residente. Nel consuntivo, complice anche un + 8% della tassa sui rifiuti rispetto alle previsioni, si arriverà ad una imposizione media a residente dell’ordine dei 638 € (-8% rispetto all’anno precedente, +5% rispetto alle previsioni). 2018: nuova leggera correzione dei dati su ICI, IMU e TASI che scendono a 32,4 milioni (dai 32,6 dell’ultima previsione del 2017). Correzione dei dati sull’addizionale IRPEF (10,7 milioni); correzione dei dati sulle imposte sulla pubblicità (2,1 milioni). Solo il tributo comunale sui rifiuti continua a crescere, arrivando ad un importo previsto pari a 27,1 milioni. In totale si dovrebbe arrivare ad un nuovo leggero aumento della imposizione media per residente rispetto al dato previsto per il 2017: 614 €. Cosa è successo in realtà ? I dati non sono ancora disponibili, ma intanto si predispongono i preventivi più aggiornati per il 2019. L’avvio completo della nuova gestione con ALEA farà “sparire” dalle entrate tributarie buona parte dei costi per la gestione dei rifiuti e, di colpo, sembrerà di poter tornare ad una pressione dell’ordine dei 405 €/residente, paragonabile alla situazione del 2012.

Stefano Carboni


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