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"L'amore non muore...": lettera ad un nonno che non c'è più

 

"Foto in bianco e nero, giochi a carte, biscotti al vino bianco, un nonno che sorride alla nipotina...una domenica di tanti anni fa. Mio nonno Clemente non c'è piu' dal 7 dicembre 2004 e tra una settimana saranno passati già dieci anni. Ogni giorno ascoltiamo o leggiamo storie tremende di odio tra familiari, e se non è la cronaca nera nazionale sono molto piu' semplicemente quelle di persone a noi vicine, di figli che umiliano o non rispettano i genitori e madri o padri che non sono riusciti a comunicare nulla eccetto forse il proprio egoismo.

Per questo ho pensato..perchè non chiedere, a chi avrà la gentilezza di leggere queste poche righe, di fermarsi solo per qualche minuto e pensare agli esempi positivi che la vita ci offre, e che molti di noi hanno tuttora o hanno avuto la fortuna di avere nella propria famiglia? Clemente Palo, mio nonno, e' stato uno di questi esempi. A dire il vero, non si chiamava solo Clemente.. ma anche 'Carmine Rocco', rispettivamente il suo secondo e terzo nome..come di leggeva su tutti i documenti, da buon uomo del Sud!

Nato nel 1925 si era poi trasferito con la moglie Maria ed il figlio piccolo Raffaele a Forli, sul finire degli anni 50, dal piccolo centro di Ascoli Satriano ("è il paese di Michele Placido!" dicevo fieramente agli amici, quando ero piccola), e qui ha lavorato e vissuto per cinquant'anni. Qualche forlivese forse si ricorderà di quel piccolo negozio di generi alimentari in Via Andrea Costa, in quel condominio, al terzo piano, Clemente ha vissuto la parte piu' lunga della propria vita e sempre li, io e mio fratello Stefano bbiamo trascorso le feste, i fine settimana, i momenti piu' belli dell'infanzia e oltre.

Voglio ricordare un uomo buono, come ce ne sono ancora tanti nelle nostre case, perchè esistono ancora persone che antepongono il bene della propria famiglia al proprio, che danno senza chiedere un corrispettivo, pur con i propri difetti e le proprie debolezze. Clemente è stato il cuore della famiglia anche quando il suo si è fermato, e credo di poter dire che lo sia ancora dopo 10 anni di silenzio. Perchè non ricordare che, nonostante la crisi economica che ci pone davanti a dure prove ogni giorno, davanti a momenti in cui non ci sentiamo felici o proviamo insoddisfazione verso quello che facciamo, esistono ancora uomini capaci di trasmettere valori che sembrano persi da tempo?

Certo qualcuno replicherà, non senza ragione, che i valori non aiutano a pagare le bollette o le tasse che aumentano, non bastano a risolvere i problemi reali che la vita quotidiana ci mette davanti...ma vogliamo anche concederci, ogni tanto, dei piccoli momenti in cui credere che un modo per migliorare le cose si puo' trovare e che la vera ricchezza viene anche guardando alla parte migliore del nostro paese?

Il signore con i baffi grigi che camminava elegante nel proprio cappotto spinato e con il cappello sempre in testa per Viale della Libertà, che leggeva il giornale ai giardinetti di Piazza Petrarca e accendeva infuocate discussioni di politica con gli anziani vicini, l'uomo che mi ha insegnato che l'amore non muore..era un nonno, il mio Grande Nonno Clemente".

Simona Palo


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