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Omaggio a Tullo Morgagni e Ercole Baldini: anche Forlì nella storica edizione numero 100 del Giro d'Italia

La città mercuriale sarà partenza della dodicesima tappa (18 maggio) che porterà il gruppo a Reggio Emilia

Ci sarà anche il nome di Forlì nella storica edizione numero 100 del Giro d'Italia. L'ufficialità è arrivata nel corso della presentazione della corsa rosa avvenuta martedì pomeriggio a Milano. L'edizione 2017, che partirà dalla Sardegna il 5 maggio, proporrà un racconto molto originale che ripercorrerà, attraverso le 21 tappe, fatti di sport, storia e cultura della "Corsa più dura del Mondo nel paese più bello del Mondo". La città mercuriale sarà partenza della dodicesima tappa (18 maggio) che porterà il gruppo a Reggio Emilia dopo ben 237 chilometri (la più lunga del Giro), all'indomani del tappone appenninico da Ponte a Ema (città natale di Gino Bartali) a Bagno di Romagna e che attraverserà la Valle del Bidente (Corniolo, Campigna e Santa Sofia).

UNA TAPPA ANCHE A CAMPIGNA, SANTA SOFIA E BAGNO: TUTTE LE INFO QUI

L'OMAGGIO A TULLO MORGAGNI E ERCOLE BALDINI- Partendo da Forlì, la corsa rosa omaggia il papà della manifestazione, il giornalista forlivese Tullo Morgagni (insieme ad Armando Cougnet ed Eugenio Costamagna). Il 7 agosto del 1908 attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport, Morgagni annunciò l'intenzione della sua testata di organizzare, a partire dall'anno successivo, il Giro d'Italia. Un annuncio che bruciò sul tempo il Corriere della Sera, pronto a lanciare lo stesso progetto. Nasceva così una delle gare ciclistiche più prestigiose al mondo; ed un legame profondo tra Forlì e il Giro. L'edizione numero 100 omaggia anche Ercole Baldini (vincitore del Giro 1958). Nessun omaggio per Arnaldo Pambianco, vincitore del Giro nel 1961.

I PRECEDENTI - L'ultima volta che la corsa rosa è arrivata a Forlì risale al maggio del 2015: fu un autentico tripudio, con l'arrivo a braccia alzate in viale Vittorio Veneto di Nicola Boem e ripartenza il giorno successivo a piedi di San Mercuriale. Ma il legame tra Forlì e il Giro è molto solido: arrivo di tappa già nel 1925 (il 3 giugno, con partenza da Arezzo), nel 1928 (il 14 maggio da Trento, dopo un percorso di oltre 300 chilometri e ripartenza due giorni dopo da Predappio), nel 1930 ( il 2 giugno da Ancona). Traguardo mercuriale anche nel 1937 (il 23 maggio, nuovamente da Ancona) e nel 1939 con la Senigallia-Forlì (era il 7 maggio, prima di due semitappe). Si arrivò anche il 25 maggio del 1960 con la Bellaria-Forlì (semitappa). Il Giro tornò a Forlì nel 1977 (il 27 maggio con partenza da Gabicce Mare), poi più nulla fino al 12 maggio 2006 con la Busseto-Forlì dal sapore risorgimentale. Nel 2008 e nel 2009 fu ancora una volta piazza Saffi ad offrire il suo vasto, caratteristico, spettacolare scenario alla carovana rosa per il ritrovo.

"AMORE INFINITO" - Dalla Sardegna a Milano attraverso città, luoghi e persone che hanno fatto la storia dell’Italia e della Corsa Rosa. Il Giro d’Italia edizione 100 - organizzato da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport – non sarà solo una manifestazione sportiva ma anche un evento culturale e sociale che porterà alla ribalta internazionale l’Italia con le sue tradizioni, i suoi valori e il “Made in Italy”. Il Giro non dimentica la sua anima solidale con iniziative a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016. “Amore Infinito” è il nuovo claim che guiderà tutte le iniziative di comunicazione del Giro d’Italia.

IL PERCORSO - Si parte dalla Sardegna con tre tappe in linea adatte alle ruote veloci del gruppo e ai finisseur. È la terza Grande partenza dall’isola dopo quelle del 1991 e del 2007. Trasferimento in Sicilia con il primo giorno di riposo, lunedì 8 maggio. Martedì 9 ecco il primo arrivo in salita del Giro sull’Etna  con partenza da Cefalù. Mercoledì nuova tappa adatta ai velocisti con traguardo posto a Messina, città natale di Vincenzo Nibali, con il via da Pedara alle falde dell’Etna. Tre tappe tra Calabria e Puglia. Si comincia con la Reggio Calabria – Terme Luigiane per proseguire con la Castrovillari – Alberobello (famoso nel Mondo per i suoi Trulli che sono anche patrimonio dell’Unesco); ripartenza da Molfetta e arrivo a Peschici attraverso la strada panoramica del Gargano. La Montenero di Bisacce - Blockhaus (secondo arrivo in salita della corsa) chiude il secondo week-end del Giro.

La prima spettacolare cronometro individuale, tra i vigneti del Sagrantino, da Foligno a Montefalco di 39,2 km, si disputerà martedì 16 maggio. Lunedì 15, secondo giorno di riposo a Foligno, sarà dedicato in particolare alla solidarietà attraverso iniziative ed eventi a favore delle zone colpite dal terremoto del 24 agosto scorso. Mercoledì 17 tappa molto insidiosa attraverso l’appennino tosco-emiliano e in ricordo di un’icona del ciclismo come Gino Bartali. La tappa muoverà da Firenze con il km 0 posto a Ponte a Ema, dove il grande campione è nato, proprio davanti al Museo a lui dedicato, per dirigersi a Bagno di Romagna.

La Forlì - Reggio Emilia del giorno successivo evoca due ricordi, uno sportivo e l’altro storico. La città di partenza è quella che ha dato i natali a Ercole Baldini (vincitore del Giro 1958) mentre quella di arrivo ha visto nascere 220 anni fa – il 7 gennaio 1797 – la prima bandiera tricolore italiana. Si riparte da Reggio Emilia per dirigersi in Piemonte con un arrivo e una partenza dedicate al Campionissimo, Fausto Coppi, vincitore cinque volte del Giro d’Italia. Il traguardo della 13^ tappa, infatti, è posto a Tortona dove Coppi morì il 2 gennaio 1960. L’indomani partenza da Castellania, città natale dell’Airone. Si potrebbe chiamarla tappa Coppi-Pantani, la 14^ da Castellania al Santuario di Oropa, nel ricordo di due Campioni che hanno scritto pagine indelebili della storia del ciclismo e del Giro e che sono accomunati anche da un tragico finale.

Si riprende con la 15esima tappa da Valdengo a Bergamo con un finale molto simile a quello del Lombardia 2016 (Miragolo San Salvatore, Selvino e strappo finale a Bergamo Alta) vinto da Esteban Chaves. Giorno di riposo nella Città dei Mille, nominata così dal Generale Giuseppe Garibaldi, visto l’alto numero di garibaldini provenienti da Bergamo. La città Orobica ha dato i natali a Felice Gimondi (vincitore di 3 Giri) e che con Eddy Merckx, a cavallo tra gli anni 60 e 70, diede vita a tante sfide al Giro d’Italia.

L'ultima settimana - Comincia l’ultima settimana della Corsa Rosa. Mortirolo, Passo dello Stelvio dal versante classico (Cima Coppi del Giro 2017 con i suoi 2.758 metri) e Umbrail Pass (2.502 m) – versante svizzero dello Stelvio – prima della picchiata finale su Bormio sarà una frazione decisiva e antipasto di una finale di un Giro ad alta quota. La Tirano - Canazei del 24 maggio sarà terreno fertile per fughe da lontano con Aprica, Tonale e Giovo prima del traguardo. Ecco il tappone Dolomitico da Moena ad Ortisei con 4 passi (Pordoi, Valparola, Gardena e Pinei) che delineerà meglio la classifica generale.

La San Candido - Piancavallo del 26 maggio proporrà il quarto arrivo in salita della corsa e prevede il Monte Croce Comelico e il Passo di Selva Chianzutan prima dell’arrivo in quota. La Pordenone - Altopiano di Asiago sarà una tappa nella prima parte pianeggiante ma con un finale tutto in salita. Il Monte Grappa (che verrà scalato dal versante nord dopo tantissimi anni) porterà all’arrivo di Asiago attraverso un versante inedito degli accessi all’Altopiano, cioè salendo dalla Valstagna.

Il gran finale - La cronometro finale di 28 chilometri, con partenza dall’Autodromo Nazionale di Monza e arrivo posto davanti al Duomo di Milano, potrebbe rimescolare le carte ma certamente incoronerà il vincitore di questa storica edizione. "É un giro molto duro con due cronometro importanti - ha commentato il vincitore dell'ultimo Giro, Vincenzo Nibali -. Nel complesso è equilibrato, ma anche molto simile a quelli che ho vinto in passato. Questo Giro richiederà un grande dispendio energetico e bisognerà essere pronti sin dall'inizio. Sarebbe bellissimo arrivare nella mia Messina in Maglia Rosa e per farlo dovrò essere pronto da subito e magari prendermela sull'Etna". "La partenza dalla Sardegna rappresenta per me una bellissima emozione - sono le parole di Fabio Aru -. Mi ricordo l’ultima volta che il Giro è partito da qui, avevo appena iniziato a correre in mountain bike e mi ero fermato per vedere la tappa. É un Giro moto bello che sarà incerto fino alla fine, sarà fantastico per il pubblico. Sicuramente ci sarà da essere pronti sin dai primi giorni, anche perché nella parte centrale ci saranno tappe con arrivi in salita e tappe molto insidiose". Alla presentazione era presente tra gli altri il plurivincitore di Grand Tour, Miguel Indurain: "Per me il Giro é sempre stato importante. Nella mia carriera ho visto che si può mantenere amicizia tra rivali, anche se in strada si compete, alla fine c’è sempre rispetto e amicizia. Tra i ciclisti con cui ho corso al Giro, mi ricordo Pantani del 1994, Marco era un corridore molto giovane ma già forte in salita, mi ricordo bene i sui attacchi nella tappa del Mortirolo. Marco era un corridore molto riservato, fortissimo in montagna ma che poi si è completato anche nelle altre specialità".


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